lunedì 3 maggio 2010

Prevenzione delle patologie legate alla retrazione della Catena Cinetica Posteriore negli atleti adolescenti.


Una premessa sulla retrazione fisiologica della CCP.

In fase pre-adolescenziale (12 anni) fino al termine dell’adolescenza (18-21 anni) i ragazzi ed in particolare i giovani atleti, soffrono fisiologicamente di una retrazione della catena cinetica posteriore in principal modo presentano il seguente quadro posturale: retrazione dei muscoli di Hamstring (ischiocrurali), bacino retroverso con rigidità della cerniera lombo-sacrale ed ipermobilità di compenso del tratto cervico-dorsale evidente clinicamente in una osservazione/valutazione dell’atleta in flessione anteriore in stazione eretta visto lateralmente.
La motivazione principale di tale retrazione è di tipo auxologico: Lo sviluppo delle masse muscolari non procede parallelamente con quello scheletrico; in pratica le ossa, nel periodo in oggetto, crescono più rapidamente rispetto al sistema musco-tendineo-connettivale ed il sistema fasciale risulta essere virtualmente una corda troppo corta per un arco in rapida espansione. Solo al termine della fase adolescenziale, il giusto equilibrio tra i 2 apparati sarà equilibrato (salvo eccezioni patologiche spesso congenite).


Principi posturali importanti (Mézières):

• La lordosi è responsabile della cifosi e non il contrario: la soppressione di una cifosi si traduce in un aumento della lordosi dovunque essa si trovi;

• La lordosi è responsabile della scoliosi: i muscoli spinali, estensori del rachide sono anche rotatori e flessori laterali; il loro accorciamento genera la scoliosi ed allungandoli si possono correggere le rotazioni e flessioni laterali vertebrali;

• La lordosi è mobile: si sposta come un "anello di una tenda" sul rachide, man mano che la si corregge dal segmento che occupa si sposta;

• La rotazione interna delle radici degli arti predomina: Quando l'equilibrio delle tensioni agonisti-antagonisti viene infranto dall'eccesso di tono di un gruppo muscolare, questo va sempre a vantaggio dei rotatori interni (psoas + semitendinoso/semimembranoso);

• Il blocco del torace in ispirazione coesiste con la lordosi: poiché il lavoro congiunto dei pilastri posteriori e dello psoas sono lordosizzanti;

• Non esiste un allungamento della catena posteriore se non c’è l’allineamento OSS (Occipite/Scapole/Sacro): poiché la lordosi è mobile occorre bloccare le “vie di fuga”;

• Il cavo popliteo è la III lordosi: oltre l’allineamento OSS bisogna assicurarsi l’appianamento del cavo popliteo;

Autotrattamento posturale globale secondo metodo Mezieres e leggi principali

La perdita di estensibilità della catena posteriore è all'origine di tutte le nostre deformazioni; l'azione di restauro di questa estensibilità perduta obbedisce ad alcune leggi: deve riguardare l'insieme del sistema mioscheletrico (globalità) e va praticata con posture mantenute a lungo alle quali si aggiungono, quando possibile, tutte le tecniche sedative e lenitive quali digitopressioni, massaggi, contrazione/rilassamento, stretch & spray ecc.
È una tecnica globale che associa contemporaneamente un lavoro statico (o moderatamente dinamico) eccentrico dei gruppi ipertonici, un lavoro statico (o moderatamente dinamico) concentrico dei gruppi ipotonici.
Le posture, sempre delordosizzanti, sono praticate con un metodo di respirazione particolare destinato a detendere e rilassare il diaframma (espirazione lunga, lenta e prolungata), e uno sforzo di rotazione esterna delle radici degli arti.

Si consiglia, come preparazione, un lavoro settoriale sull’allungamento dei seguenti muscoli che risultano essere distretti/chiave negli squilibri posturali:
• Diaframma
• Ileo Psoas
• Ischiocrurali
• Quadrato dei lombi
• Piriforme

Conclusioni

Ho ritenuto questa sintesi utile a tutti gli allenatori, istruttori o preparatori atletici che lavorano con ragazzini e che in buona fede ignorano queste regole favorendo inconsapevolmente l’insorgenza di patologie di origine posturale quali pubalgie, osteocondrosi dell’apofisi tibiale (Osgood-Schlatter), sacro-ileiti, sindromi del piriforme, discopatie, retrazioni achillee, iperpressioni rotulee, conflitti sub-acromiali di spalla, sindromi del tratto ileo-tibiale etc. etc.
Nelle sedute di allenamento, sarebbe ideale dedicare una parte del tempo in palestra ad un lavoro di autoposture magari, ove possibile, con la saltuaria supervisione di uno specialista del settore. I benefici si possono concretamente tradurre in ordine di importanza nel:
• miglioramento della postura viziata fisiologica dei giovani atleti;
• riduzione notevole del rischio infortuni;
• miglioramento delle prime performance degli adolescenti.


[A cura del Ft. Enzo Iodice, Rieducatore Posturale Mézières e Terapista Manuale Osteopatico]

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